“Dove c’è un bambino che nasce c’è un “padre”, un individuo che dà la vita. Intanto ha dato la vita biologica, non si sa se continuerà a dare anche quella psicologica. La vita per un essere umano non è solo biologica, è vita con una sua complessità, che comprende tre dimensioni tra di loro interdipendenti: fisica, psicoaffettiva e valoriale, che necessitano di essere sviluppate e aiutate a maturare come unità psicofisica.
Il bambino sente dentro di sé che il suo essere al mondo rimanda automaticamente ad un altro essere, ad un padre. Cioè, egli struttura l’immagine interiore di un padre, immagine che non si lascia cancellare dalla storia della vita, perché è parte integrante della sua vita. L’intervento di un soggetto-padre è una realtà che precede qualunque vita umana e senza la quale la vita non potrebbe esserci.
Fin dai primordi della storia il padre, come pure la madre, è un archetipo, cioè un principio che è radicato nei più profondi strati della psiche. Fa parte dell’inconscio collettivo e individuale dell’umanità. Ha radici nell’uomo come soggetto dell’umanità; si nasce con tale principio, che si può definire psico-biologico.
“L’idea che il padre sia un archetipo, come sostiene C.G. Jung, un’immagine migrata nell’inconscio attraverso innumeravoli generazioni, e lì sedimentata, che esiste anche indipendentemente da un padre realmente disponibile, potrebbe essere accantonata come semplice mitologia, se le esperienze della psicoanalisi non continuassero a darci sempre nuove testimonianze della sua giustezza” (H. Petri, 2001).
In questa prospettiva il padre ha un significato pre-soggettivo, che fonda le sue radici al di là del soggetto stesso, e che si ri-compone ogni volta che sulla terra nasce una persona.
La figura del padre ha riscontro nei sogni e nelle libere associazioni, che rinviano a parecchie espressioni simboliche, come: capo, signore, fine, morte, separazione, conscio; lotta, realtà, ragione, privacy, opposizione, progressione, estasi, creatività, forza, individualità, progresso, giustizia, parola, legge; sole, sfere dorate, ecc.
Vi sono, poi, altri termini attribuiti al padre nella sua mascolinità, come: presenza, consistenza, potenza, proiezione, penetrazione, fermezza, rudezza, rumorosità, ecc. [G. Gobbi, Il padre non è perfetto, p. 20-21]
Gilberto Gobbi
Sorgente: IL PADRE COME ARCHETIPO – Gilberto Gobbi – | Tempo e Spazio. Il blog di Gilberto Gobbi