Gli studi sull’infanzia del secolo scorso hanno messo in evidenza l’importanza che lo sviluppo affettivo ha, nell’età evolutiva, ai fini di un futuro equilibrio psichico.
L’affettività è considerata il substrato d’ogni altro aspetto evolutivo. E’ un fattore determinante sia per come l’individuo vive le situazioni e reagisce ad esse sia per la comunicazione e i rapporti interpersonali, quindi per la socializzazione. Di qui, sviluppo affettivo e crescita sociale sono interdipendenti e inseparabili tra loro. Spesso seguono gli stessi processi evolutivi, altre volte, invece, si discostano a scapito della maturità complessiva del bambino.
Sappiamo che l’affettività è la sfera dei sentimenti e delle emozioni, che interagisce con la sfera intellettiva e con quella motoria. Caratterizza il modo con cui viene vissuta la realtà e la colora.
L’interdipendenza delle tre dimensioni tra loro (sfera affettiva, motoria ed intellettiva), ci permette di capire come un deficit nel processo maturativo di una dimensione incida profondamente anche sul processo maturativo delle altre.
Detto questo, diviene intuitivo come la sessualità non sia una dimensione dello sviluppo dell’uomo a sé stante, ma una realtà che inerisce a tutte e tre le sfere della persona ed è parte integrante della vita umana.
Proprio perché umana, la nostra sessualità è intrisa d’affettività e di sentimento e nel contempo è permeata di razionalità. Non è puro istinto, né solo emozione, tanto meno pura razionalità.
Una buona maturazione sulla linea affettivo-sessuale è intrinsecamente connessa ad una buona maturazione globale. Non sempre, però, nella vita della singola persona, ad un buon sviluppo delle capacità intellettive corrisponde un’altrettanta maturità affettivo-sessuale.
Ognuno, compreso il bambino piccolo, è un essere sessuato. Se la sessualità, com’è stato affermato, permea tutta la vita della persona, essa è una realtà viva e profonda, presente nella persona fin dall’inizio del concepimento, e segue le sue naturali fasi di sviluppo.
Gli studi di psicodinamica su bambini evidenziano l’esistenza di una sessualità infantile, che non si deve, però, porre sullo stesso piano di quella degli adulti, che è caratterizzata da un oggetto e da uno scopo ben definiti. Lo sviluppo della sessualità segue tutte le tappe evolutive della vita e della maturazione e maturità.
La sessualità umana, pur avendo come fine specifico della maturità l’obiettivo di porsi al sevizio della finalità generativa e della relazione d’amore tra un uomo e una donna, e di localizzarsi, pertanto, nella zona genitale, subisce un processo evolutivo durante il quale può cambiare fine e oggetto secondo le tappe della vita.
Passa, cioè, da una erogeneità diffusa e legata a tutto il corpo, propria del bambino, a delle manifestazioni parziali dell’adulto, riferite alla stimolazione di zone somatiche erogene definite. Le forme parziali d’erotismo divengono elementi della sessualità genitale adulta, quando il piacere sessuale è al servizio della riproduzione e della vita affettiva di coppia.
Oltre che nel fine, la sessualità adulta e infantile si distingue anche dall’oggetto.
All’inizio della vita non vi è distinzione tra “sé” e “fuori di sé”, tra Ego e mondo esterno. La libido è concentrata sul corpo stesso del soggetto, che è oggetto d’amore (narcisismo primario): il bambino è al centro del mondo e da tale collocazione trae la sua gratificazione. Solo in seguito, con la separazione tra “sé” e “fuori di sé”, la libido potrà investire sia gli oggetti esterni sia la persona stessa del soggetto (narcisismo secondario). Il bambino esce da sé, si decentra, si proietta verso l’altro, impara a voler bene. Il percorso di maturità sarà proiettato verso la capacità di donazione e la possibilità di attivare relazioni d’amore.
Può accadere che un individuo non raggiunga una completa maturità psicosessuale per permanere in forme di erotismo parziale e immaturo.
Questi nuclei di immaturità sono dovuti a blocchi evolutivi e alla fissazione della libido a stadi infantili e adolescenziali così che la sessualità non si evolverà verso stadi più maturi , per cui, quando il soggetto incontrerà difficoltà o traumi nel corso dell’evoluzione stessa, facilmente regredirà agli stadi di fissazione.
Gilberto Gobbi
Sorgente: IMPORTANZA DELL’AFFETTIVITA’ – G.G. – | Tempo e Spazio. Il blog di Gilberto Gobbi